Riciclare i tessuti: l’Italia è più avanti dell’Europa

A livello globale il tessile concorre per il 20% all’inquinamento ed al drenaggio dell’acqua e per il 10% alle emissioni di gas serra. Così l’Italia ha anticipato a quest’anno l’introduzione della direttiva europea sulla raccolta differenziata dei tessuti.

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Al comportamento di certo non eco-friendly del settore concorrono anche i consumatori inserendo nelle lavatrici vestiti in tessuto sintetico che rilasciano microfibre nei mari (mezzo milione di tonnellate/anno) e poi smaltendo 12 kg/anno/cittadino di vestiti. A tutto ciò c’è da aggiungere l’inquinamento correlato alla produzione dei vestiti che acquistiamo con forse eccessiva generosità. Dinnanzi a tale situazione la Commissione UE ha inserito i rifiuti tessili nel pacchetto di direttive sull’economia circolare ed ha stabilito che devono essere raccolti in maniera differenziata. Per agevolare tale raccolta sono nati consorzi nazionali che si occupano della raccolta di tessuti dismessi, della relativa selezione e cernita, dell’avvio al riutilizzo, del riciclo, della valorizzazione dei rifiuti provenienti dal tessile. Da questi punti di vista possiamo dire che l’Italia è più avanti dell’Europa: 40% dei vestiti dismessi riciclato contro il 10% europeo. Di quel 40% la metà viene riciclato come pezzame industriale, imbottiture e materiali fonoassorbenti e solo il 10% finisce negli inceneritori. Il riciclo è al nostro tempo favorito dalla grande attenzione dei giovani per i vestiti usati. I grandi Brand (Gucci, Valentino) lo hanno capito ed esaltano l’utilizzo nei loro prodotti di materiali riciclati.

Articolo N.50 del 15-02-2022 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.