L’Italia si conferma leader in Europa per la sicurezza alimentare con il 99 % dei prodotti regolari all’analisi. È quanto emerge dalla Relazione annuale sui residui di agrofarmaci in Europa pubblicata dall’Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, accolta con soddisfazione da Agrofarma, Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica.
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Il report conferma l’elevata qualità dell’agricoltura italiana e l’estrema attenzione in tema di sicurezza alimentare, evidenziando il notevole livello professionale degli agricoltori e dell’assistenza tecnica di campo per un corretto impiego dei prodotti fitosanitari, le medicine delle piante, con un utilizzo mirato, efficace e rispettoso dell’ecosistema – commenta Alberto Ancora, Presidente di Agrofarma – “I risultati dimostrano come il nostro Paese abbia già fatto enormi passi in avanti, tangibili e misurabili, verso modelli di produzione sempre più sostenibili, in risposta agli obiettivi che l’Europa si è posta con la Strategia Farm to Fork e con la nuova PAC.”
Questi dati devono aiutarci anche a mettere nella giusta prospettiva le questioni aperte del dibattito europeo, perché è fondamentale tenere conto dei risultati raggiunti nei diversi Paesi e di quanto già fatto dall’industria a livello nazionale, nonché dell’importanza della difesa delle colture per garantire produzioni agricole adeguate, oggi ancor più in sofferenza per ragioni geopolitiche nonché di cambiamento climatico.
Nel complesso, a livello europeo nel 2020 sono stati analizzati oltre 88mila campioni di alimenti, dei quali il 94,9% è risultato nei limiti di legge. L’Italia ha analizzato un volume superiore a quello previsti dal programma come requisito minimo, malgrado le limitazioni imposte dalla pandemia nell’anno di riferimento, ed è tra i Paesi che controlla di più i residui di agrofarmaci negli alimenti, con il 99% dei campioni che è risultato sicuro e conforme ai limiti di legge, ponendosi quindi ben al di sopra della media UE.
L’Efsa ha anche stimato l’esposizione ai residui di agrofarmaci nella dieta concludendo che “è improbabile che i prodotti alimentari analizzati costituiscano un problema per la salute dei consumatori”.
Articolo N.65 del 12-04-2022 | a cura di Luigi Campanella
Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.