Proposte per una nuova vita dei pneumatici

Nel garage del mio condominio sono presenti numerosi copertoni utilizzati come paraspigoli o antimuro. Vedendoli avevo pensato alle opportunità di un secondo uso che tutti i materiali hanno solo affidandosi ad un minimo di inventiva e creatività.

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Tornando ai copertoni ne buttiamo 38 milioni ogni anno e viene logico chiedersi che fine facciano. Bisogna subito escludere di utilizzarli per produrre nuovi pneumatici;infatti la vulcanizzazione necessaria per farci viaggiare non permette il riutilizzo. Ecopneus, consorzio nato nel 2011 con lo scopo di raccogliere i pneumatici fuori uso, come richiesto dall’UE, ha formulato proposte per una nuova vita dei pneumatici a partire dalla loro composizione: 70% gomma purissima, 20% acciai, poi fibre sintetiche.In passato la maggior parte finiva negli inceneritori per produrre energia,dal momento che inquina meno del carbone ed ha una resa maggiore  (1 GWh da circa 100 tonn).

L’applicazione più impiegata é quella per la costruzione di superfici morbide nei parchi giochi e nei campi sportivi (atletica, basket, tennis, calcio, equitazione). Il pneumatico viene tritato in frammenti sempre più piccoli fino a separare i vari componenti. La gomma viene quindi impiegata per produrre le piastrelle dei campi oppure viene colata direttamente sulla superficie di supporto. Le caratteristiche, a partire dallo spessore, delle piastrelle influenzano la qualità della superficie:con 1 cm si ha un campo più ammortizzante che riduce l’affaticamento muscolare evitando anche tendiniti e stress ai legamenti, con 0.8 uno più elastico adatto alle grandi prestazioni. Un ulteriore vantaggio delle superfici da pneumatici riutilizzati sta nel minore consumo di acqua per l’irrigazione: un campo di calcio sintetico in gomma riciclata fa risparmiare rispetto ad uno naturale ben 750 mila metri cubi di acqua corrispondenti a 500 piscine olimpioniche

 

Articolo N.55 del 16-03-2022 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.