Materie prime Agricole italiane PER Bioprodotti e Bioenergie – AxBB
Programma di ricerca del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria – Centro di Ricerca per Culture Industriali (CREA-CIN) nell’ambito del progetto Ministeriale “SUSCACE” – (CUP C99E10001960005)I prodotti a base vegetale (Bio‐based Bb) sono sempre più richiesti dai consumatori e dall’industria in sostituzione dei prodotti derivati dalla petrolchimica. Alcuni di questi sono prodotti principali o secondari di specie vegetali di interesse agricolo che potrebbero rappresentare colture remunerative da inserire in avvicendamento con i cereali autunno‐vernini, soprattutto su terreni difficili e a rischio di erosione. L’obiettivo del Progetto è di introdurre e/o mantenere culture oleaginose in area a forte vocazione ceriaricola, utilizzando i loro vari coprodotti per lo sviluppo di filiere Bio‐based
Sono state identificate una serie di colture ad elevata rusticità da cui poter ricavare materie prime che potrebbero migliorare o sostituire alcune materie prime oggi d’importazione, destinate soprattutto ai settori dei biolubrificanti, della nutraceutica, della cosmesi e dell’edilizia.
I vantaggi sarebbero quelli di aumentare la biodiversità agricola, la tutela dell’ambiente e l’ecocompatibilità, riducendo gli scarti e migliorando l’efficienza del processo produttivo. Il progetto prevede la valorizzazione sia dei prodotti principali sia dei coprodotti e dei residui prevedendo diverse utilizzazioni tra le quali anche quella bioenergetica, anche in relazione alle recenti disposizioni legislative in materia.
Obiettivo:
L’attività prevede l’inserimento sperimentale di specie, note e meno note, nei sistemi colturali di due areali (Pianura padana e Pianura pisana) caratterizzati da condizioni agro‐pedo‐climatiche tipiche di una vasta area produttiva del nostro Paese. Verrà inoltre messo a punto un sistema di valutazione di sostenibilità delle filiere per calcolare, basandosi sulla metodologia LCA:
- le emissioni risparmiate (valore di sostituzione),
- le quantità di carbonio sequestrato dall’interramento dei residui,
- la riduzione degli impatti dovuta alla riduzione dei trasporti e alla possibilità di utilizzare scarti e coprodotti per produrre altri materiali o bioenergie.
SPECIE INDAGATE – Lino, Camelina, Cartamo, Crambe
Le filiere agricole prese in considerazione nel progetto prevedono l’inserimento nei sistemi colturali di piante oleaginose a semina autunnale (lino, cartamo, camelina) o primaverile (crambe ed eventualmente lino e cartamo), caratterizzate da oli con diverse caratteristiche tribologiche e conseguentemente con diversi settori di utilizzo.
Questi ingredienti ottenuti con processi di chimica verde, sono già utilizzati da numerose aziende attive in tutto il mondo nel settore della cosmesi naturale e biologica certificata, essendo ammessi dai diversi standard di certificazione. Inoltre le colture oggetto di studio hanno panelli residui di estrazione con caratteristiche diverse e quindi con campi di applicazione differenti e rappresentativi di alcuni settori chiave della bioeconomia.
Partner del progetto:
- Centro di Ricerca per le Colture Industriali (CRA‐CIN) di Bologna | web
- Università di Firenze, Dipartimento di Economia, Ingegneria, Scienze e Tecnologie agrarie e Forestali (DEISTAF) | web
- Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro‐Ambientali “E. Avanzi”, Università di Pisa (CIRAA‐UNIPI) | web
- Associazione Chimica Verde Bionet | web
-
Istituto Certificazione Etica Ambientale – ICEA | web