Il piano di Ripresa e Resilienza (PNRR) e l’agricoltura

Anche l’agricoltura ha scelto i suoi capitoli nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) individuabili in tecnologia ed innovazione; imprese e filiera sostenibile,tutela e valorizzazione del made in Italy. Le risorse arriveranno dall’Europa con il Recovery Fund. 

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L’accesso ed il frutto dei 200 miliardi che spettano all’Italia dipende da quello che scriveremo e da come lo realizzeremo per qualità ed efficacia.L’intero pacchetto da quasi 1000 miliardi (compresi tutti gli aiuti messi a disposizione) che l’Europa ha allestito per arginare la crisi derivante dalla pandemia si chiama Next Generation EU.

Vuol dire che per la prima volta da quando c’è l’UE il debito diviene comune fra tutti i Paesi membri  e che i soldi che riceviamo li prendiamo in prestito dai giovani di domani.Gli elementi che attraversano tutto il Recovery, anche in.base alle linee guida dell’UE, sono 3: transizione ecologica, digitalizzazione, inclusione sociale.

I progetti del Piano si fondano su 6 missioni: digitalizzazione,innovazione, competitività e cultura, rivoluzione verde ,mobilità sostenibile, istruzione e ricerca alle quali corrispondono 48 linee di intervento. Tornando all’agricoltura sono previsti investimenti per potenziare il Sistema informativo agricolo nazionale, misure specifiche dirette a promuovere e favorire l’innovazione tecnologica, il trasferimento di know how dai centri di ricerca alle aziende, l’ammodernamento di macchinari ed impianti.

Con riferimento al digitale attenzione viene dedicata al completamento della banda larga in favore delle aree rurali.Infine è previsto un piano dei Borghi per il rilancio di alcune aree di interesse culturale e turistico, incentivando il recupero del patrimonio storico ed edilizio anche attraverso la creazione di spazi di coworking e alberghi e musei diffusi. Complessivamente il settore agricolo disporrà di 50 miliardi per i prossimi 7 anni, 3 miliardi per il settore agroalimentare e gestione risorse irrigue, 2,5 miliardi per l’agricoltura sostenibile.

É fondamentale che il Piano dialoghi con la PAC (Piano Agricolo Comunitario) visto che i due strumenti dovranno operare insieme per assicurare finanziamenti ed investimenti e rispondere a sfide comuni a tutti i Paesi (lotta ai cambiamenti climatici, sicurezza alimentare,contrasto al dissesto idrogeologico). Non dovranno essere dimenticate economia circolare ed educazione alimentare.

Articolo N.1 del 04-05-2021 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.


Serie di articoli a cadenza periodica realizzati dal Prof. Luigi Campanella e promossi da Chimica Verde Bionet tramite la propria newsletter