Il 90% della vita è ospitato nell’immensità dei Mari e degli Oceani.
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Da loro dipende la nostra sopravvivenza sul Pianeta e adesso hanno bisogno di noi.
Nella Giornata Mondiale degli Oceani, milioni di persone in tutto il mondo si uniscono per celebrare l’oceano che ci unisce tutti, portando avanti azioni concrete per la sua salvaguardia.
Il mare produce più del 50% dell’ossigeno che respiriamo, assorbe un terzo dell’anidride carbonica che produciamo, è il grande regolatore del clima.
Il ciclo dell’acqua inizia con l’evaporazione in mini particelle che diventano nuvole e pioggia, per poi entrare nella terra e diventare sorgenti, fiumi, laghi, le immense arterie del nostro Pianeta; Una vera e propria magia!
Il mare è un luogo di pace, di contemplazione, un luogo dove riconnettersi con la natura, dove costruire ricordi indimenticabili.
Ma questo luogo è in pericolo.
La biodiversità del mare è sotto attacco ovunque: rischiamo di perdere per sempre un equilibrio raggiunto in 4 miliardi di anni che ha consentito alla nostra specie di alimentarsi, respirare, riprodursi, in poche parole di vivere sulla Terra.
Il pericolo reale è che entro il 2050 perderemo un milione di specie, ma non sappiamo quali, ancora più grave è che non sappiamo quali si siano già estinte.
Eppure la nostra sopravvivenza è legata indissolubilmente ai sistemi naturali che sostengono tutta la costruzione della vita.
Dal minuscolo plancton alle grandi balene, siamo tutti interconnessi: esseri vegetali, animali, minerali, aria e acqua.
Per questo dobbiamo intervenire prima che sia troppo tardi.
Soltanto se uniamo le nostre forze possiamo fare la differenza!
Lo dicono anche le Nazioni Unite, che hanno dedicato il World Oceans Day di quest’anno al tema della Revitalization, “azioni collettive per gli oceani”. Soltanto attraverso le azioni di tutti possiamo trovare la giusta energia per andare avanti.
Articolo N.94 del 10-12-2022 | a cura di Luigi Campanella
Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.