Milk Brick: il mattone di latte

L’economia circolare non finisce di stupire per le combinazioni che riesce a rendere concrete fra settori apparentemente lontani. L’azienda sarda Milk Brick è l’ultima di una serie di aziende a cui certamente non mancano inventiva ed innovazione.

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Sono nati così mattoni, calcestruzzo e ceramica a partire da residui dell’industria casearia. La fibra di latte è un biopolimero che viene ricavato dalla caseina attraverso un processo di estrazione; ed ha un grande vantaggio: può arrivare ad essere cotone senza consumare acqua, mentre- come noto -la produzione di cotone è fra quelle che consumano più acqua (10mila litri per kg). Se si pensa che nella produzione del formaggio si scarta quasi il 90% della materia prima, che in più richiede energia per essere purificato prima dello smaltimento ecco che l’idea del riciclo finalizzato diviene competitiva. I mattoni ottenuti hanno il vantaggio rispetto a quelli tradizionali di essere isolanti termici con ulteriore risparmio di energia. La tecnologia dovrebbe essere venduta a investitori nazionali ed internazionali con l’obiettivo di realizzare oggetti di design a impatto idrico zero. Il responsabile scientifico si allunga idealmente fino alle costruzioni su Marte, visto che essa non richiede acqua.

Articolo N.48 del 04-02-2022 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.

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