Il traffico automobilistico contribuisce in misura variabile, ma molto significativa in ogni caso (fino al 40%) alle emissioni di CO2. Una delle linee guida contro i cambiamenti climatici prevede perciò una serie di interventi, il primo dei quali è la conversione dei veicoli dai motori attuali all’elettricità.
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Una scelta che viaggia ancora a velocità lenta nel nostro Paese, appena sopra il 10% contro il 40% e più dei Paesi del Nord Europa. Le alternative percorse per anni basate su gas naturale e metano si sono progressivamente svuotate in parte di interesse per la tossicitá delle emissioni, a partire dal particolato responsabile di molte malattie, dal cancro alle malattie cardiache e respiratorie.
Oggi un’alternativa credibile all’elettrico è costituita dal biometano cioè dal metano prodotto da rifiuti e scarti, ancora limitato a poche unitá percentuali del fabbisogno energetico del settore trasporti. Il biometano non è chimicamente diverso dal metano ma il suo life cycle contribuisce alla decarbonizzazione in relazione alla materia prima usata. Puntando ad avere autoveicoli a zero emissioni. Il PNRR ha stanziato risorse specifiche , circa 2 miliardi di euro ,per produrre biometano. Circa il confronto con l’elettrico i campi di applicazione sono diversi, lunghe distanze per il biometano, brevi per l’elettrico con il nodo strutturale degli impianti produttivi per il biometano e delle colonnine di ricarica rapida per l’elettrico.
Articolo N.29 del 22-10-2021 | a cura di Luigi Campanella
Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.