L’Articolo 18 del Ddl Sicurezza vorrebbe vietare la produzione, il trasporto e la commercializzazione dell’infiorescenze di canapa industriale

L’articolo 18 del Ddl Sicurezza vorrebbe vietare la produzione, il trasporto e la commercializzazione delle infiorescenze di canapa industriale: Altragricoltura – Confederazione per la Sovranità Alimentare si oppone perché la canapa industriale è una grande opportunità, non un pericolo la canapa industriale è una grandissima opportunità per l’agricoltura italiana perché può rivitalizzare le aree rurali depresse, offrendo opportunità per giovani imprenditori e contribuendo alla rigenerazione dei borghi abbandonati.

Canapa industriale
Canapa industriale

Non deve essere vista come un pericolo, come invece vorrebbe fare il decreto Sicurezza che si oppone alla produzione e al commercio delle inflorescenze.

È questa la posizione di Altragricoltura che, inoltre, ritiene che la canapa industriale non rappresenti soltanto una risorsa economica, ma sia un modello agricolo sostenibile, in grado di rigenerare i territori e promuovere un’agricoltura più rispettosa dell’ambiente e delle comunità locali.

Le infiorescenze sono prive di effetti nocivi, come spiega Mattia Cusani, presidente dell’Associazione Canapa Sativa Italia: “la canapa industriale, coltivata legalmente secondo le norme Ue, ha un contenuto di Thc così basso che non può provocare effetti stupefacenti.

Considerarla una minaccia alla salute pubblica è come vietare una birra analcolica perché potrebbe avere effetti simili all’alcol“.
Inoltre, il suo indotto economico è importantissimo per il nostro Paese; i numeri li illustra Raffaele Desiante, presidente di Imprenditori Canapa Italia: “oggi, il fatturato della canapa industriale in Italia supera i 500 milioni di euro l’anno, con circa 150 milioni di euro di tasse versate allo Stato.

Oltre a ciò, la filiera della canapa industriale crea lavoro per migliaia di persone, in particolare nelle aree rurali.

Bloccare questo settore significherebbe consegnare il mercato a produttori stranieri, perdendo una grande opportunità per l’Italia“.
Infatti, la normativa europea garantisce la libera circolazione dei prodotti a base di canapa industriale.

Di conseguenza, bloccare la produzione italiana porterebbe solo a un aumento delle importazioni dai Paesi dove la regolamentazione è più chiara e favorevole.

Ecco perché Altra agricoltura chiede al Governo di riconsiderare la proposta legislativa e di sostenere il settore della canapa industriale, allineandosi alle pratiche e alle normative europee.

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Articolo N.152 del 04-11-2024 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.

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