L’abuso degli Antimicrobici

L’abuso degli Antimicrobici, in tempi che non lo giustificavano, ha finito per produrre una resistenza a questi composti da parte dei microorganismi.

Antimicrobici.

Di conseguenza è aumentato il rigore dei trattamenti antimicrobici, soprattutto negli ambienti più esposti come ospedali, asili nido e residenze anziani.
Sono 3 le categorie di composti coinvolti: sterilizzanti, antisettici e disinfettanti con una prima importante differenziazione degli srerilizzanti che distruggono microorganismi e spore batteriche maggiormente resistenti, mentre antisettici e disinfettanti sono attivi soltanto contro i microorganismi.

Gli sterilizzanti agiscono attraverso la denaturazione delle proteine degli acidi nucleici e la degradazione dei componenti le membrane e le pareti cellulari dei microorganismi.

La sterilizzazione è indispensabile quando si opera con strumenti critici ad alto rischio per i pazienti in quanto a contatto con cute o mucose lesionate con conseguente facile penetrazione nel sistema vascolare.
Poichè anche l’ambiente può essere causa di infezioni gravi la sterilizzazione può riguardare anche questo, come nel caso di ospedali e di industrie biotecnologiche.

Sono applicati alla sterilizzazione sia metodi chimici applicando liquidi, gas o vapori capaci di abbattere i microrganismi presenti che i metodi fisici capaci di ottenere lo stesso effetto attraverso il calore o radiazioni (gamma, UV, X) o microonde.

Tra i gas sterilizzanti l’ossido di etilene e l’ozono sono i più applicati, fra i vapori acqua ossigenata ed acido peracetico.

Fra i liquidi, anche indicati come sterilizzanti a freddo, i più impiegati sono la glutaraldeide e l’acido peracetico.

Questo è instabile e si decompone in acido acetico e acqua ossigenata che poi degrada ad acqua ed ossigeno, per cui deve essere sintetizzato in situ facendo reagire per carbonato o per borato, di sodio è tetraacetiletilendiammina.

Articolo N.130 del 17-07-2024 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.

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