La FAO ha definito gli indicatori di ecosostenibilità di un alimento: deve garantire la biodiversità, rispettare gli ecosistemi e contribuire alla sicurezza alimentare e nutrizionale. Inoltre deve essere culturalmente accettabile e economico.
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L’alimento che più risponde a queste caratteristiche è certamente la pasta che dalla produzione dei cereali alla trasformazione in farina e poi in prodotto finito ha un impatto ambientale molto basso; inoltre contiene nutrienti essenziali come carboidrati complessi, fibre, proteine e vitamine. Infine è di certo economica ed è parte storica della cultura italiana. Tenuto conto che il sistema alimentare contribuisce per il 37% delle emissioni dei gas serra, che gli alimenti alla base della piramide alimentare sono quelli che contribuiscono meno alla produzione di gas serra, che fra questi la pasta è uno dei più consumati si comprende come l’affermazione precedente si poggi anche su valutazioni scientifiche quantitative. La dieta mediterranea di cui la pasta è componente essenziale rispetto al regime alimentare abbatte del 72% le emissioni gassose e del 52% i consumi energetici, riduce i consumi idrici di circa 2000 litri al giorno per persona. Altre caratteristiche della pasta sono la facilità ad essere conservata, utilizzata, recuperata, con un impatto sull’ambiente assai minore rispetto a carne e pesce. Dopo la cottura, che può anche avvenire in infusione e che per risparmiare acqua ed energia deve avvenire in pentola coperta, l’acqua nella quale è avvenuta non deve essere smaltita: si tratta di una soluzione ricca di amido, utilizzabile come addensante in altre preparazioni.
Articolo N.41 del 18-01-2022 | a cura di Luigi Campanella
Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.