La nuova bioplastica si ottiene dal latte

L’azienda francese Lactips propone una nuova bioplastica, quindi un materiale confrontabile con la plastica sul piano funzionale, ma molto più ecofriendly rispetto alle caratteristiche di smaltibilitá e riciclabili. La materia prima è il latte in quanto la nuova bioplastica, idrosolubile e biodegradabile, si ottiene dalla caseina del latte.

credit by Unsplash

È già operativo un impianto di produzione per 3000 tonn/anno di bioplastica che diverranno a pieno regime 10000. Le caseine sono proteine animali delle quali erano note da tempo le proprietà plastiche; sono infatti presenti come additivi in vernici, adesivi, carta, prodotti alimentari e cosmetici. La tecnologia Lactips si basa su una combinazione di prodotti naturali non sottoposti a trasformazione chimica e per questo motivo il materiale non rientra fra quelli fra quelli soggetti alle limitazioni previste dal regolamento europeo REACH; risulta inoltre conforme alle normative per le materie plastiche monouso e può infine essere etichettato come compost domestico e biodegradabile in tutti gli ambienti. Pur non essendo classificata come plastica il nuovo materiale della plastica ha tutte la caratteristiche a cominciare dalla sua capacità di integrarsi nei processi industriali della plastica già esistenti quali estrusione, gonfiaggio, iniezione, insaccamento e quindi di non richiedere per il suo uso modifiche di strumentazione. La caratteristica di idrosolubilità a tutte le temperature, già ricordata, deriva dalla sua formulazione e risulta preziosa per l’assenza di residui nel processo produttivo. Molti i suoi potenziali usi a partire dall’etichettatura temporanea, dalla detergenza, profumeria e cosmetica, dall’imballaggio dove garantisce la conservazione del materiale imballato proteggendolo da ossigeno, grassi, oli minerali; infine aumenta le proprietà barriera senza influire su riciclabilità e biodegradabilità.

Articolo N.39 del 20-12-2021 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.