La cera d’api diventa un involucro per alimenti

Alla costante ricerca di alternative alla plastica colpisce una recente proposta di mente italiana trapiantata in California: Massimo Massarotto. Si è innamorato della cera d’api e d’intesa con la moglie l’ha depositata su un quadrato di cotone creando un involucro semirigido che diviene più morbido e malleabile al calore delle mani prestandosi a sigillare alimenti cotti e crudi.

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Si tratta di un materiale traspirante, inoltre le sue proprietà antimicrobiche sono un prezioso alleato contro le muffe e l’invecchiamento dei cibi con conseguenti risparmi. Consente ai cibi di non accumulare condensa. Il materiale è in vendita sotto forma di fogli o buste biodegradabili e riutilizzabili dopo un lavaggio con acqua ed eventualmente con aceto.

Articolo N.43 del 21-01-2022 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.