Il mercato del settore “Bellezza”

Il mercato del settore “Bellezza” è valutato in circa 50 miliardi di dollari in crescita.

I consumatori ne utilizzano i prodotti per apparire o sentirsi più in forma.

 

Il mercato del settore "Bellezza"
Il mercato del settore “Bellezza”

Purtroppo a questo mercato corrisponde un inquinamento ambientale sempre più significativo e che non può essere più trascurato.
Due le fonti:

  • la grande quantità di confezioni /contenitori valutata in 120 milioni di contenitori per anno in materiali diversi come plastica, carta, vetro, metalli, inadeguatamente riciclati ed impropriamente smaltiti nei campi anche coltivati
  • la richiesta crescente di prodotti naturali ad applicazione cosmetica che comporta impoverimento produttivo agroalimentare fino a vere e proprie deforestazione e contaminazioni del suoli; certo gli estratti naturali trovano sempre più spazio nelle applicazioni cosmetiche tanto che sono nate alcune imprese che su ordinazione dei produttori cosmetici estraggono composti naturali a richiesta: è questo un anello importantissimo della filiera, la correttezza ed il rigore dell’estrazione sono caratteri irrinunciabili per la sicurezza dei prodotti da parte dell’utenza; la ricerca di rese maggiori può essere una cattiva consigliera.

In passato sono stati denunciati casi di estrazioni artatamente in apparenza più redditizie, oggi la cultura della qualità che si sta progressivamente imponendo ha ridotto molto questi episodi di malagestione.

Federchimica al livello nazionale e FECS al livello europeo hanno di certo contribuito a questa positiva evoluzione nei confronti delle materie prime di origine naturale con politiche sempre più attente a sicurezza ed ambiente.

Ogni sostanza che noi spruzziamo o spalmiamo su una parte del nostro corpo senza che questo perda le sue funzioni fisiologiche e che risulti stabile nel tempo, durevole, efficiente, non nociva può essere la base di un cosmetico così che i prodotti commerciali risultano vere e proprie miscele delle quali è molto complesso eseguire un test di sicurezza.

Secondo i dati disponibili in bibliografia prodotti come rossetti per le labbra, ombretti, ciprie, tinture per capelli, preservativi, tensioattivi, profumi, schiume contengono diversi composti pericolosi per salute ed ambienti.

Uno dei più comunemente presenti è il triclosano un antibiotico molto diffuso che a seguito di una valutazione del rischio da parta della FDA è stato eliminato dal 2016 come costituente del sapone pur rimanendo presente anche a concentrazione elevata in saponi medicali, sanificanti, dentifrici.
Un altro composto sotto osservazione è il polietilenglicol utilizzato per facilitare la penetrazione che può contenere metalli come Pb, As Cd, Ni, Co.

In effetti i metalli pesanti sono presenti in molti prodotti commerciali cosmetici.

Ad esempio è stato rilevato che la concentrazione del piombo nei dentifrici supera i limiti consentiti sia negli USA che in Europa come avviene per Pb e Ni in alcuni rossetti per le labbra.

A questa situazione corrisponde un rischio per la salute dei consumatori.

I sintomi più comuni sono congiuntivite, acne, fotoallergie, dermatiti, ipo/iperpigmentazioni, irritazioni cutanee, ferite che possono comparire sia immediatamente dopo l’applicazione sia dopo uso prolungato.

Tutte queste problematiche portano alla comune attenzione il tema della formazione.

Le necessarie attenzioni prima allertate richiedono adeguate competenze professionali.

In questo senso è da apprezzare la 21° edizione del Corso di perfezionamento in SCIENZE COSMETICHE, proposto e organizzato dal Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Milano che si propone di fornire le basi teoriche e applicative che facilitino l’inserimento dei laureati con competenze scientifico-tecnologiche nel settore cosmetico.

Sarà ricercata l’acquisizione di una competenza integrata tra le conoscenze sui prodotti cosmetici, quelle sul distretto cutaneo e quelle di un’azienda cosmetica, al fine di permettere agli iscritti di svolgere con maggiore professionalità e competenza un ruolo determinante nel settore della filiera di interesse.

Articolo N.155 del 18-11-2024 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.

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