Fotovoltaico a terra

Il traguardo che l’Italia si è data, per il contributo del fotovoltaico di seconda generazione alla produzione energetica, è di 50 gigawatt.

credit by Unsplah

La tecnologia fotovoltaica offre potenzialmente molte soluzioni a cui però, finiscono per opporsi nella realtà, resistenze e ritardi burocratici legati agli aspetti autorizzativi.

Difficoltà tecniche invece non ci sono, in quanto l’unica possibile, ad avere bisogno di batterie per contenere l’energia prodotta dal fotovoltaico, non è attuale ai bassi valori di energia prodotta.

In futuro quando i valori di energia prodotti saranno ben altri, l’abbinata fotovoltaico-idrogeno risolverà il problema.

Il grande impedimento per il fotovoltaico a terra, è che viene installato nelle aree agricole dove finisce per competere con le produzioni agricole.

La soluzione proposta è di collocare i pannelli a 2 m di altezza, cosicché le colture sono salvaguardate ed in più protette da eventi negativi come l’eccessiva insolazione e piogge torrenziali.

E’ stato sperimentato il tutto da parte di ENEA e si è potuto riscontrare anche un risparmio di acqua di irrigazione.

Resta un ultimo problema, quello estetico che induce le Sovraintendenze ad intervenire a protezione del paesaggio: la risposta è nel design dei pannelli.

 

Articolo N.88 del 12-10-2022 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.

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