Il JRC (Joint Research Centre) della Commissione europea ha recentemente pubblicato uno studio, intitolato “Environmental and economic assessment of plastic waste recycling and energy recovery pathways in the EU”, in cui ha esaminato e confrontato tre tipologie di riciclo dei rifiuti in plastica (meccanico, fisico, chimico) e recupero energetico nei termovalorizzatori.

La certezza che emerge è come dal punto di vista della mitigazione dei cambiamenti climatici riciclo fisico e chimico siano un’alternativa sicuramente migliore per il trattamento dei rifiuti in plastica attualmente inviati all’incenerimento o conferiti in discarica.
Non è possibile, invece, stabilire una classifica chiara tra riciclo meccanico, fisico e chimico, poiché le loro prestazioni ambientali dipendono dalla specifica frazione di rifiuti plastici trattata.
Tuttavia, considerando anche gli altri impatti ambientali, il riciclo meccanico è il più efficiente in termini di risparmio di risorse fossili e il metodo più sicuro dal punto di vista della tossicità ambientale.
Lo stesso vale per i costi: l’unico studio a riguardo è stato fatto in Danimarca e sostiene che il riciclo meccanico avanzato, cioè con le più moderne tecnologie, è stato il solo scenario a garantire un risparmio economico, seguito da riciclo chimico e meccanico convenzionale.
Articolo N.179 del 31-03-2025 | a cura di Luigi Campanella
Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.