Passiamo da un dramma ad un altro: dal covid alla guerra e dalla guerra alla crisi idrica che mette a repentaglio il nostro ecosistema e l’agricoltura.
La tecnologia ancora una volta è l’unico strumento di difesa, a parte il Padreterno, su cui contare.
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L’intelligenza artificiale, che ha fatto i suoi primi passi applicativi in campo industriale, si è rivelata preziosa anche in agricoltura consentendo di monitorare e rilevare l’emergenza idrica di una pianta, attraverso la tecnica Daiki messa a punto da una start up siciliana.
In questo modo viene data acqua alle piante che hanno bisogno e viene evitato qualunque spreco, con un risparmio valutato di 150.milioni di litri di acqua all’anno.
Il monitoraggio ed i possibili conseguenti allarmi si basano su dati chimici, fisici e biologici, come ad esempio: colore, umidità, presenza di inquinanti e/o di microorganismi nocivi, ossigenazione.
Questi dati vengono trasmessi in tempo reale ad una rete di centraline che li elaborano ed in base all’esito intervengono direttamente sulle piante.
Articolo N.76 del 23-06-2022 | a cura di Luigi Campanella
Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.