Chimica 4.0: economia circolare e digitalizzazione

Si parla da tempo di Industria 4.0, ma come possiamo applicare i principi che caratterizzano questa realtà alla chimica?

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Chimica 4.0 significa economia circolare e digitalizzazione, nuovi paradigmi produttivi e di recupero, riciclo e riuso dei materiali,ottimizzazione dell’uso di atomi e molecole, nuovi catalizzatori, particolari frequenze d’onda o di energia.
In questo contesto la Chimica gioca un ruolo fondamentale in quanto si colloca a monte di numerose filiere, non solo di quella farmaceutica, la più nota, e consente di applicare le opportune competenze tecnologiche per guidare il cambiamento.

Si tratta di innovazione tecnologica con evidenti vantaggi anche sul piano economico: ad esempio la plastica riciclata più si avvicina al polimero di origine più valore ha ed il riciclo chimico garantisce questa identità molto più del riciclo meccanico.

Con l’economia circolare si può arrivare ad un risparmio del 25% delle materie prime con un risparmio europeo di oltre 600 miliardi di euro e una crescita del PIL Europeo di quasi il 4%.
La digitalizzazione porta ad una ulteriore implementazione dell’economia circolare, grazie alla raccolta e condivisione di grandi volumi di dati tra gli attori della filiera ed al miglioramento continuo dei processi, considerando le prestazioni dei prodotti per tutto il loro ciclo di vita.

Inoltre, la digitalizzazione, consente una più accurata programmazione della manutenzione con riduzione al minimo dei tempi di di fermo e permette alle aziende di ottenere informazioni preziose a costi ridotti.

L’Italia in tema di Economia Circolare ha connotati rispettabili e riconosciuti, ma si spera che con le risorse del PNRR di possano superare alcuni gap italiani ancora ben presenti.

 

Articolo N.89 del 13-10-2022 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.

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