Un avanzamento nella ridotta percentuale di riciclo nell’industria della moda

L’industria della moda, considerata una delle più inquinanti, possiede un potenziale enorme di sviluppo verso l’economia circolare, con un principale ostacolo da abbattere per rendere attuale quel potenziale, rappresentato dalla selezione dei rifiuti tessili, ancora oggi in massima parte eseguita manualmente, quindi con relativa approssimazione.

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Da tale approssimazione deriva l’incertezza della separazione e quindi la ridotta percentuale di riciclo.

I Paesi Scandinavi sono i primi a superare tale ostacolo con la creazione del primo impianto al mondo di selezione tessile completamente automatizzato entrato in funzione a Malmo, a febbraio di quest’anno, e basato su separatori ottici nell’infrarosso vicino.

L’impianto può trattare fino a 4,5 tonn. di tessuti all’ora provenienti dai rifiuti industriali e dai tessuti domestici di scarto.

 

Articolo N.74 del 07-06-2022 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.

 

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