Quanto più l’economia circolare saprà trovare campi di applicazioni vicini alla nostra vita di tutti i giorni ed a prodotti comuni e diffusi tanto più svolgerà il compito per cui è nata e cioè indurre a trovare metodi e strade di riciclo e riuso capaci di fare diminuire l’entità degli scarti e la perdita con essi di risorse e materiali.
credit by Bolt Threads
Fra i prodotti più usati da persone di tutte l’età ci sono certamente le scarpe da tennis ormai sdoganate anche a livello di eventi eleganti. Una primaria casa produttrice di tale merce ha quindi puntato su di essa per un’innovazione ambientalista svolta in due tempi: prima l’impiego per il 50% della tomaia di poliestere riciclato, poi con il 100% della tomaia realizzato con materiale ricavato dal miceli dei funghi, cioè la parte filamentosa che ricorda le radici delle piante. Apparentemente si ha la sensazione di essere davanti a similpelle zigrinata, al tatto cuoio morbido e soffice.
Il brevetto è californiano della Bolt Threads, un’industria biotecnologica già nota per avere prodotto una seta vegana. A differenza della pelle di origine animale questa vegana non richiede l’allevamento intensivo di bestiame con tutto il dispendio idrico e l’occupazione di terreno che viene richiesto rispetto a quella sintetica, altra possibile alternativa che parte da pvc o da poliuretano, questa non deriva dal petrolio. Inoltre il micelio si sviluppa e cresce in verticale con risparmio dello spazio richiesto. Anche per gli scarti buone notizie: sono compostabili. Se il prezzo sarà competitivo sarà un’altra operazione che educherà i cittadini verso produzioni sostenibili e verso il nuovo modello circolare di economia. Sono occasioni che le industrie non dovrebbero perdere per svolgere una funzione di sensibilizzazione dei consumatori.
Articolo N.7 del 24-06-2021 | a cura di Luigi Campanella
Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.