Sostenibile e riciclabile messa a punto da due aziende bergamasche è nata la tuta regina delle nevi. Andiamo con ordine: la materia prima è costituita da riciclato; le proprietà: resistenza alle sollecitazioni da sforzo e a basse temperature; infine può essere sminuzzata e tornare materia prima per realizzare nuovi prodotti ad impatto zero.
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Può trovare applicazione per parti di scarponi e attacchi da sci oppure in ambito automotive, nell’arredamento o in qualsiasi altro settore che preveda l’utilizzo di poliammide ad alta prestazione. Il composto riciclato è sostanzialmente nylon, che funge da materia prima. Il riciclo è meccanico con conseguente risparmio energetico ed emissioni di CO2. In fabbrica anche il consumo di acqua risulta ridotto. Gli accessori, come velcro, bottoni imbottiture sono in poliammide. Quando la tuta è ormai da dismettere basta ridurla in piccole parti per ottenere del materiale perfettamente riutilizzabile annullando sprechi e rifiuti di difficile smaltimento. La composizione in nylon, per la natura stessa di questo materiale, permette alla tuta di pesare meno rispetto alle tute tradizionali e di avere un ingombro minore garantendo una resistenza meccanica maggiore. Complessivamente si può dire che si tratta di un caso di successo di economia circolare applicata alla moda.
Articolo N.44 del 24-01-2022 | a cura di Luigi Campanella
Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.