Il Forum strategico europeo sulle infrastrutture di ricerca (ESFRI) ha pubblicato il suo position paper sul prossimo Programma quadro europeo (PQ10).
Il documento sottolinea il ruolo critico delle Infrastrutture di ricerca (RI) come asset strategici.
Gli ambiti chiave del documento di posizione dell’ESFRI sono i seguenti:
- Sviluppo delle capacità nel 10° PQ, dove le RI dovrebbero essere considerate fondamentali per tutte le attività del PQ10, dalla scienza innovativa alle tecnologie dirompenti.
È essenziale una strategia trasversale per le infrastrutture di ricerca e tecnologiche, che richiede risorse finanziarie adeguate per garantire l’accesso e il supporto continuo a tutti i ricercatori.
Le RI europee formano un ecosistema interconnesso di dati, tecnologie e infrastrutture di ricerca che necessita di un sostegno continuo attraverso strategie di finanziamento coese.
Promuovere gli aspetti comuni attraverso una governance strategica e finanziamenti coordinati migliorerà lo sviluppo olistico di questo ecosistema.
Strumento politico per l’integrazione e la cooperazione; dove le RI promuovono l’integrazione europea e la cooperazione internazionale, come dimostra la raccolta collaborativa di dati sul cambiamento climatico, la biodiversità e la salute pubblica.
Il PQ10 dovrebbe sostenere un accesso transnazionale sicuro, promuovere la sicurezza della ricerca e migliorare l’internazionalizzazione, rafforzando al contempo l’integrazione europea, in particolare per i Paesi in via di espansione.
La sostenibilità a lungo termine delle RI necessita di un ambiente giuridico, finanziario e politico favorevole.
Gli strumenti di cofinanziamento del PQ10, allineati con le misure nazionali, possono sostenere la competitività europea e le transizioni nei settori verdi e digitali.
Questi sforzi dovrebbero promuovere il consolidamento delle RI, il sostegno ai costi operativi, la formazione e la creazione di nuove infrastrutture.
Articolo N.163 del 20-12-2024 | a cura di Luigi Campanella
Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.