Allarme siccità

Di acqua non ce n’è che si fa?

 credit by Unsplah

Per salvaguardare i raccolti agricoli dallo spaventoso allarme siccità che stiamo vivendo, e a cui dovremmo far fronte per periodi sempre più lunghi, diventano di importanza fondamentale tutte le pratiche di gestione sostenibile della risorsa idrica come per esempio l’irrigazione di precisione o l’utilizzo delle acque reflue.

A queste si aggiunge anche un’altra tecnica agronomica per niente da sottovalutare, l’aridocoltura o dry farming.

Si basa su tre principi di base: favorire l’aumento della disponibilità idrica per le colture attraverso opportune lavorazioni e sistemazioni del suolo, ridurre le perdite di acqua e utilizzare colture e tecniche di coltivazione adatte e idonee per una migliore utilizzazione delle risorse idriche disponibili.

 

Articolo N.84 del 27-08-2022 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.

 

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