Dall’uva alle nocciole, dal pomodoro alle mele l’Italia è prima in Europa, sesta al mondo, per l’export di ortofrutta, ed è ottava nella produzione.
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I risultati sono il frutto di scelte intelligenti delle colture da preferire e da rinnovare, tenuto conto delle difficoltà climatiche, pandemiche, di manodopera.
Dopo anni di completa mancata considerazione finalmente c’è qualche segnale dell’interesse della politica per l’agricoltura.
Questa supremazia e questi successi sono ora messi in discussione da un nuovo regolamento europeo sull’uso dei pesticidi che impone al nostro Paese di ridurne l’applicazione del 62%.
L’imposizione risponde a criteri di salvaguardia e protezione ambientale che non si possono non condividere.
D’altra parte l’Italia ha già iniziato questo percorso con una riduzione di quasi del 40% dell’uso di pesticidi in 5 anni con il 45 % dei prodotti ammessi nelle coltivazioni bio e 2,2 milioni di ettari convertiti al biologico.
Senza antiparassitari alcune tradizionali colture italiche, come olio e grano, subirebbero significativi cali.
La transizione ecologica va difesa, ma si tenga conto che negli USA essa è stata sostenuta da un rilevante impegno di finanziamento, 20 miliardi di dollari, da parte dello Stato.
Riferendosi a quella attenzione da parte della politica si deve ora chiedere un sostegno finanziario che da un lato difenda la qualità e la tipicità delle produzioni alimentari, ma dall’altro con soluzioni alternative assicuri sia pure progressivamente il rispetto del regolamento europeo con le conseguenti irrinunciabili ricadute ambientali.
Articolo N.105 del 13-02-2023 | a cura di Luigi Campanella
Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.