Affrontare le attuali sfide della CCU o Carbon Capture Utilisation

Sebbene le tecnologie di cattura e utilizzo del carbonio abbiano mostrato risultati promettenti, i metodi attuali presentano notevoli limitazioni.
Le applicazioni CCU esistenti si concentrano principalmente sull’uso diretto nella produzione di fertilizzanti e sul recupero avanzato del petrolio, con solo circa 230 Mt di CO2 utilizzati annualmente.

Affrontare le attuali sfide della CCU o Carbon Capture Utilisation
Affrontare le attuali sfide della CCU o Carbon Capture Utilisation

Stanno emergendo nuovi percorsi di utilizzo per combustibili sintetici, prodotti chimici e materiali da costruzione, ma la loro portata rimane limitata.
Il progetto REUSE mira a superare queste sfide sviluppando tecnologie CCU più efficienti e versatili che possano aumentare significativamente l’utilizzo di CO2 in vari settori.
Approccio innovativo alla cattura e all’utilizzo del carbonio, il REUSE propone un concetto innovativo che combina diverse tecnologie all’avanguardia:

  • Un assorbitore a letto rotante (RPB) che utilizza l’enzima anidrasi carbonica (CA) immobilizzato e solventi avanzati per una cattura efficiente della CO2.
  • Una cella di riduzione della CO2 (CO2R) per trasformare la CO2 catturata in prodotti preziosi come monossido di carbonio (CO) e acido formico (FA).

Questo sistema integrato mira a raggiungere una maggiore efficienza e un consumo energetico inferiore rispetto ai metodi CCU convenzionali.

Obiettivi chiave del progetto sono:

  • Sviluppare e testare un’unità pilota a letto fluido da 80 kWh per la co-gassificazione/combustione.
  • Creare un assorbitore RPB con CA immobilizzato in fibre per un migliore assorbimento di CO2.
  • Progettare una cella CO2R con catalizzatori avanzati per una conversione efficiente della CO2.
  • Integrare questi componenti in un impianto pilota TRL 5 per il funzionamento continuo.
  • Condurre valutazioni del ciclo di vita per dimostrare il potenziale di economia circolare e i vantaggi ambientali del progetto.
  • Impatto più ampio e condivisione delle conoscenze

Il progetto REUSE va oltre lo sviluppo tecnologico affrontando:

  • Aspetti socioeconomici e obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG).
  • Potenziali impatti sulle regioni in transizione dai combustibili fossili.
  • Creazione di un Osservatorio REUSE per discutere quadri normativi e strategie di definizione delle politiche.
  • Istituzione di un REUSE Knowledge HUB per l’istruzione e lo sviluppo professionale.

REUSE riunisce un consorzio di importanti istituti di ricerca e partner industriali provenienti da tutta Europa, tra cui: Centre for Research & Technology Hellas (Grecia), Manchester Metropolitan University (Regno Unito), University of Leicester (Regno Unito), Newcastle University (Regno Unito), Universidade de Aveiro (Portogallo), Novozymes (Danimarca), CES Clean Energy Solutions (Austria), Y Squared (Grecia), TBW Research (Austria) ed ETA-Florence Renewable Energy (Italia).
Il progetto collaborerà anche con altre iniziative pertinenti attraverso un International Stakeholder Forum e la guida di un comitato consultivo esterno di esperti riconosciuti.
Sakis Papadopoulos, coordinatore del progetto REUSE, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di intraprendere questo viaggio per sviluppare tecnologie di cattura e utilizzo del carbonio di prossima generazione.
REUSE ha il potenziale per contribuire in modo significativo agli obiettivi climatici dell’Europa e alle ambizioni di economia circolare”.
Il progetto è iniziato nell’ottobre 2024 e terminerà nel settembre 2027.
Per saperne di più su REUSE: Seguici su LinkedIn – Sito web del progetto REUSE Horizon Europe: reuse-horizon.eu
Contatto: info@reuse-horizon.eu
Questo progetto ha ricevuto finanziamenti dal programma di ricerca e innovazione Horizon Europe dell’Unione Europea nell’ambito dell’accordo di sovvenzione n. 101172954.
Tuttavia, i punti di vista e le opinioni espressi sono esclusivamente quelli dell’autore/degli autori e non riflettono necessariamente quelli dell’Unione Europea o dell’Agenzia esecutiva europea per il clima, le infrastrutture e l’ambiente (CINEA).
Né l’Unione Europea né l’autorità che eroga il finanziamento possono essere ritenuti responsabili per essi.
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Articolo N.157 del 28-11-2024 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.

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